Hanno continuato ad allenarsi imperterriti sul prato del San Francesco nonostante la sentenza di primo grado li avesse estromessi dal campionato di Prima Divisione, con la decisione di ieri della Camera di Consiglio di confermare le pene inflitte, la Nocerina pare aver gettato la spugna e così oggi con grandissima probabilità si è svolta l’ultima seduta di allenamento della squadra agli ordini di mister Gaetano Fontana. C’era ancora una flebile speranza, non tanto per la riammissione del club nel campionato, quanto in una riduzione delle squalifiche combinate a tecnici e giocatori, così non è stato e ora per cinque giovani tesserati si prospetta un anno di inattività, così come tre anni e mezzo di allontanamento dal calcio per Fontana e il suo vice Salvatore Fusco.
Una vicenda che va a colpire in maniera durissima la frangia del tifo molosso che irresponsabilmente aveva messo paura a un gruppo di giovani calciatori professionisti, il tutto prima del derby (poi rivelatosi farsa) contro la Salernitana; si è scritto e detto tanto sull’accaduto, sulle ragioni degli ultras e del divieto imposto loro di poter assistere al match nonostante fossero tesserati, sui loro metodi intimidatori che nulla hanno a che vedere col calcio, sull’atteggiamento da Ponzio Pilato della Procura Federale nel momento in cui tecnico e giocatori avevano denunciato il fatto, infine sulla sceneggiata degli infortuni sul terreno di gioco dell’Arechi di Salerno: non vogliamo ritornarci, ma ci preme riportare le paure verso il futuro, il senso di ingiustizia ricevuto e la rabbia commista a delusione delle sette persone squalificate.
Oltre alla loro delicata situazione, non dimentichiamo anche lo smarrimento della parte sana del tifo nocerino, ne siamo sicuri la stragrande maggioranza, che vede scomparire la loro amatissima squadra a due anni da un’esaltante Serie B (come non ripensare alla vittoria casalinga sulla Sampdoria!), ma un pensiero va anche gli altri componenti della rosa che dovranno gioco forza stare fermi fino all’estate. In ogni modo a livello professionale sono stati colpiti in maniera forse troppo dura sette tesserati del club molosso, Gaetano Fontana in primis che il giorno dopo la riconferma della pena commenta il tutto con incredulità in esclusiva a tuttomercatoweb:
“Non mi aspettavo niente di simile, perché non è stato commesso nessun illecito e non capisco per quale motivo continuino a perseguitare questa squadra. In questa maniera stanno rovinando la vita mia, quella dei miei collaboratori e dei miei ragazzi. Ho giocatori distrutti che piangono e che devono pagare per qualcosa che non hanno commesso. Non c’è niente di illecito, solo la parola mi fa rabbrividire. Nell’ambiente calcistico mi conoscono e quindi mi infastidisce parlare di cose del genere, ho sempre bandito nella mia carriera certi atteggiamenti e li ho combattuti”.
L’ex centrocampista di Ascoli e Napoli continua:
“Quando sono stato scelto come capitano non mi hanno affidato la fascia perché ero il più bravo, ma per le mie qualità ed il mio atteggiamento morale. Oggi pago perché ho sempre abbracciato questa morale. Nella giustizia sportiva non viene contemplato lo stato di aiuto che abbiamo chiesto prima della partita. Il sottoscritto ha chiesto a tutti gli organi di competenza, dichiarando tutto quello che c’era stato ma non ha ricevuto aiuto da parte di nessuno. Oggi ho ricavato una lezione che deve fare riflettere tutti. Utilizzo questo sillogismo: è come se mio figlio fosse stato vittima del bullismo ed io lo punissi ulteriormente perché mi ha chiesto aiuto”.
Per lui e il vice Fusco, ribadiamolo, ben 42 mesi di squalifica, sanzione pesantissima, così come i dodici mesi di stop forzato per i cinque “infortunati” del derby maledetto: si tratta di Domenico Danti, Edmund Hottor, Petar Kostadinovic, Franco Lepore e Lorenzo Remedi. Vediamo nel dettaglio chi sono.
Domenico Danti: seconda punta calabrese, dopo aver fatto tutte le trafile giovanili nel Cosenza con tantissime presenze anche in prima squadra, aveva giocato in diverse squadre di Serie B come Reggina, Vicenza e Ternana; a 24 anni aveva deciso di ripartire da Nocera Inferiore per giocare con continuità, trasferendosi in Campania a titolo definitivo. Quest’anno ha messo a segno tre reti.
Edmund Hottor: centrocampista difensivo ghanese classe ’93, ha esordito giovanissimo (a 16 anni) tra i professionisti con la maglia della Triestina in Serie B; quindi il Milan che dopo un periodo di comproprietà lo ha fatto tutto suo nel 2011 mandandolo in prestito prima al Lanciano, l’anno passato, quindi alla Nocerina l’estate scorsa. Un anno di inattività è pesante, ma il suo contratto col Diavolo in qualche modo lo tutela.
Petar Kostadinovic: croato di Fiume non ancora 22enne, è un terzino destro che quest’anno Fontana ha impiegato in undici occasioni; portato in Italia dal Lecce, ha cominciato a fare sul serio nell’Ancona in Serie D, ha poi giocato tra i professionisti con le maglie di Prato e Sorrento, in entrambi i casi in prestito dal club molosso nella scorsa stagione.
Franco Lepore: cinque gol in venti partite, era uno dei leader della squadra; leccese di classe ’85, era anche uno dei più esperti e navigati con esperienze in B con Lecce e Varese, oltre che con Paganese e Real Vicenza. “Per me il calcio è tutto, ho famiglia, ho una bimba di 4 anni, quindi ho bisogno di portare a casa qualcosa per farla crescere” aveva detto prima della sentenza d’appello.
Lorenzo Remedi: centrocampista di qualità e colpo celebrato in estate, ha giocato 17 partite in Serie B col Livorno, per poi passare in prestito l’anno scorso al Pontedera essendo protagonista della promozione in terza serie; 22 anni, viareggino purosangue, ha sempre sostenuto la veridicità del suo infortunio a Salerno: “Mi feci male davvero, c’è un certificato medico che lo dimostra, quindi penso che sarò assolto“.
Per tutti pare ormai che il dado sia tratto: potranno essere di nuovo impiegati in una partita ufficiale alla fine di gennaio 2015. Un grandissimo in bocca al lupo per loro cinque, per Fontana e Fusco e per tutti gli altri giocatori della rosa. Forza ragazzi, non mollate e andate avanti con tutti gli appelli e i ricorsi possibili!
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